CONSIGLIO 1: FANTASTICA SIA IN AUTO SIA IN MOTO
Non lasciarti ingannare dalla Geografia: Cefalonia sarà pure un’isola, ma è la più grande delle Ionie e ha un’estensione di 786,6 km².
La morfologia del suo territorio la rende particolarmente “divertente” per chi viaggia in moto e vuole avventurarsi tra tornanti e stradine secondarie che portano a spiagge mozzafiato, ma è perfetta anche per chi viaggia in auto.
Il nostro consiglio è partire dall’Italia con il proprio veicolo, imbarcandolo su una delle navi Anek che quotidianamente viaggiano verso Igoumenitsa e Patrasso.
Abbiamo un prospetto molto dettagliato che dice come raggiungere Cefalonia: consultalo e per te l’isola non avrà più sorprese!
CONSIGLIO 2: TREKKING SULL’ ISOLA!
Ben più di una suggestione, miscelare dei percorsi di trekking alle spiagge renderà ancora più bella e autentica la tua vacanza a Cefalonia.
Se è insolito associare la montagna alla Grecia, non lo è per Cefalonia.
Tappa molto ambita il monte Enos, che con i suoi 1629 m è il picco più alto di tutte le isole ioniche.
Ma non è tanto l’altitudine che lascia stupefatti, quanto la lussureggiante vegetazione.
Qui cresce infatti l’abies cephalonica – l’abete nero, così detto per il colore molto scuro delle sue foglie.
È una specie endemica, pregiata: si narra che nella costruzione del palazzo di Cnosso fu utilizzato proprio questo legno.
Ecco perché i veneziani definivano quest’altura la “montagna nera”, mentre i greci usano chiamarla Megalos Soros – il grande cumulo di rocce.
Il sentiero Digaleto è sicuramente il trekking più suggestivo, quello che ti immerge di più nel parco nazionale Monte Enos, con profumi di erbe aromatiche selvatiche e voli a bassa quota di falchi pellegrini.
Puoi addirittura imbatterti in una specie autoctona di cavalli! I cavalli cefaloti si caratterizzano per l’alta resistenza alla fame e alla sete, essendosi evoluti in un ambiente dove le piogge scarseggiano per vari mesi l’anno.
E giunti alla sommità, il premio più ambito:
un panorama mozzafiato, dove lo sguardo spazia su tutta Cefalonia, Zante, Itaca e Lefkada.
Nelle giornate particolarmente limpide puoi scorgere anche la costa del Peloponneso occidentale.
Come raggiungere il sentiero Digaleto:
fra Sami ed Argostoli parte una strada ben segnalata, girare per Digaleto e poi imboccare la strada sterrata (percorribile da tutti i tipi di macchina, certo con un 4×4 è più agevole).
Dopo 5 km si arriva all’inizio del sentiero vero e proprio, dove si trova anche una bella area pic-nic.
- percorso di Chionistra
- sentiero Vlachata
- sentiero Melissa
- sentiero Kissos
- sentiero da Fiskardo
CONSIGLIO 3: DEDICA UNA VISITA AL MEMORIALE DELLA DIVISIONE ACQUI
Cefalonia è un’isola che ti mette a disposizione tante spiagge e paesaggi incantevoli e alcuni siti e monumenti bizantini, non ci sono tracce delle vestigia classiche, ad eccezione del bellissimo sito sommerso di Fiskardo.
C’è però un altro importante aspetto storico, quello della Memoria, che la pone ai primi posti tra le isole più conosciute dagli italiani.
Il fatto è noto: 1943, piena seconda guerra mondiale.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre tra esercito italiano e anglo-americani, la Divisione Acqui si rifiutò di consegnare le armi ai tedeschi, e per questo subì rastrellamenti e fucilazioni, fino al quasi totale annientamento dei suoi uomini.
Uno degli episodi più tragici della Storia italiana recente, di cui puoi ripercorrere le tappe in alcuni punti dell’isola, carichi di significato.
Uno è il Memoriale ai Caduti della Divisione Acqui, che si trova sulla collina di San Teodoro.
La posizione del sito non è casuale: proprio alla base della collinetta sta una fossa dove una placca commemorativa ricorda il massacro degli ufficiali della Divisione.
A poca distanza sta anche la “casetta rossa” dove i nazisti istruirono un processo sommario contro gli ufficiali italiani e i loro sottoposti , tutti giudicati colpevoli e condannati a morte.
La casetta rossa oggi versa in ottimo stato di conversazione, ma solo perché ricostruita: il terremoto del ‘53 la rase completamente al suolo; le autorità greche decisero che era giusto perpetuarne la Memoria e quindi la ricostruirono.
C’è una mostra – museo sita in un locale di proprietà della chiesa cattolica di Argostoli, e curata dall’associazione Mediterraneo di Cefalonia e Itaca, che ripercorre le tappe di questa storia da non dimenticare. Il Museo è anche sede dell’Associazione Acqui.
CONSIGLIO 4: VAI A VEDERE LA SPIAGGIA ROSSA DI XI!
La spaggia di Xi – nome che indica la corrispettiva lettera dell’alfabeto greco (si pronuncia “ks”) – si chiama così proprio per la sua conformazione, che ricorda la forma della lettera Ξ ξ
Il motivo della colorazione rossa è dovuta all’argilla di cui sono composte le rocce e i faraglioni a picco sul mare. Si crea così uno stacco pazzesco tra la trasparenza celestina dell’acqua e il rosso acceso della sabbia.
La roccia argillosa è di una consistenza molto friabile, perfetta da spalmare su corpo e viso per un trattamento benessere 100% naturale!
Inoltre l’arenile è sabbioso, con fondali bassi che digradano dolcemente: perfetto per i bambini.
Questo spettacolo della natura si trova a pochi km dalla cittadina di Lixouri.
Se non sei automunito, ci sono navette che partono tutti i giorni da Lixouri o Argostoli.
CONSIGLIO 5: IL CIBO… E COME POTEVA MANCARE IL CIBO?!
Cefalonia è unica anche nel cibo.
Certo, lo tzatziki o la moussaka spopolano anche qui,
però c’è una differenza sostanziale rispetto al continente:
i piatti tipici, quelli più originali, sono quelli di carne.
Interessante è la kreatopita , una sfoglia al forno con ripieno di carne di montone…saporita e molto apprezzata, anche se non esattamente estiva! 😅
Per questo ti segnaliamo le fresche verdure di stagione, che gli abitanti di Cefalonia amano gustare non solo come contorno ma anche come piatto principale.
Molto comuni sono le erbe selvatiche saltate in padella o da aggiungere al riso come ripieno per la pita.
La particolare morfologia dell’isola, con montagne e clima mediterraneo, ha permesso lo sviluppo di un vino bianco tutto particolare, il Robola, molto diffuso in tutta la Grecia ma originario dei territori alle falde del Monte Enos.
La sua denominazione ufficiale è infatti Robola di Cefalonia.
Questo vino rotondo, con una nota di agrumi e un po’ speziato in bocca, viene spesso accostato allo Chardonnay.
I nostri consigli per Cefalonia ti hanno soddisfatto?
Perché non ce ne segnali qualcuno tu, nei commenti? 😊
Ottimi consigli, tutti già seguiti tranne il trekking, ma sono andato sul monte Enos in auto.
Grazie Nicola:
anche se non hai provato la salita “di gamba”, siamo sicuri che il tuo soggiorno a Cefalonia ti ha dato tantissime soddisfazioni!
Una piccola precisazione: non è del tutto vero che a Cefalonia non vi siano vestigia classiche. La zona archeologica alle spalle di Sami, l’antica acropoli della città greca, è attorniata da possenti mura a grandi blocchi di pietra. E’ possibile seguirne in buona parte il circuito, anche se il cammino è talvolta ripido. Ricordo anche una stretta porta fortificata, all’esterno della quale faceva ombra un albero grandioso.
Ah, dimenticavo: anche da lì la vista è stupenda.
Fabrizio
Ci piace questa precisazione Fabrizio!
I nostri consigli – più che un itinerario – vogliono essere una suggestione: per raccontare una Cefalonia forse meno nota, ma non per questo meno interessante.
E il tuo spunto non è da meno.
“Trekking a Sami” allora per il prossimo viaggio 😉
Grazie ANEK per le dritte, come dimenticare però la meravigliosa spiaggia di Mirtos, una delle più belle e suggestive dell’intera Grecia e due borghi marinari deliziosi come Assos e Fiskardo…e tanto altro..Cefalonia è uno scrigno di bellezza.
Ciao Danilo.
Grazie mille degli input, uno migliore dell’altro! Hai ragione, Myrtos è meravigliosa: infatti è la nostra immagine di copertina per la pagina dedicata > https://anekitalia.com/cefalonia/
Qui volevamo dare un taglio meno conosciuto e più originale riguardo l’isola.